Let's Play
VIDEO: https://fb.watch/4L0wGvTu26/
L’invito al gioco implica la disponibilità all’altro è la disponibilità all’altro che ci rende Umanità
La ricerca artistica da rilievo ad incontri apparentemente casuali eppure molto diffusi nei nostri centri abitati. Quello che vediamo ci inquieta, forse ci imbarazza. È il reale, portato all’interno, in una visione espositiva che rende “spazio” al fuori. L’istallazione, nella sua globalità, rivolta alle dinamiche comunicative sociali, presenta quattro “aspetti” di solitudine contemporanea più un’azione di condivisione virtuale. Ma i quattro elementi hanno respiro ed autonomia anche proposti individualmente. Nel titolo, forse un possibile tentativo di riscatto.
“Let’s Play- Gioca con me” si articola su due piani creando un gioco a livello visivo e un nuovo piano di senso con un quinto elemento realizzato attraverso un’azione collettiva. Sul piano visivo, nuove “ Icone” del nostro vivere raccontano in maniera volutamente ludica la solitudine profonda dell’essere umano. S’ incontrano agli angoli di strade, ai giardini, invadono interni abitativi...posti di lavoro...pur restando solo “sfondo”, elementi di un piano apparentemente non rilevante. Emergono alcuni aspetti frutto di un’analisi critica di quotidianità soggettive ed attuali. Una solitudine scaturita dalla spersonalizzazione, dalla privazione, ricercata o subita, dei beni primari. Una solitudine che è carenza affettiva, fragilità relazionale, perdita della propria libertà. Ma la narrazione vuole essere più ampia, più profonda ed abbracciare ambiti comuni di concreta condivisione. Quindi è necessario raccogliere altre letture, altri punti di vista ed orientamenti. Ecco che il quinto elemento è realizzato con l’intervento di tutti coloro che vorranno raccontare la loro solitudine attraverso una frase, una foto…. affidata alla rete(Facebook) Tutte questi post costituiranno il quinto elemento performativo proprio perché partecipato per tutta la durata della mostra. Gioca con me (LET’S PLAY) è l’invito ad esserci senza troppi condizionamenti, velocemente ma con sincerità come quando postiamo un” mi piace” sulla frase di un amico. La rete ci appartiene, ci è più vicina di una persona cara ed infatti a lei affidiamo spesso attimi per noi significativi. Criticare o esaltare questo fenomeno, non è nell’ intento di questa azione artistica che invece, è finalizzata a dar concretezza e a non disperdere il valore dialettico e partecipativo che la rete genera. L’idea che quindi un’opera non venga presentata sulla rete per essere divulgata più o meno efficacemente, ma che è la rete a creare un’opera che verrà proposta in un ambito espositivo, aggiunge concretezza alla ricerca attenta dell’artista da sempre interessata alle dinamiche sociali della comunicazione.
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