Morte Viva
Il lavoro è “semplicemente” una
costatazione.
Viva Morte è un ossimoro (Già
presente in Petrarca “O viva
morte, o dilettoso male” scriveva Francesco Petrarca in
"S'amor non è, che dunque è quel ch'io sento?", uno tra i suoi
sonetti più celebri contenuti nel Canzoniere.)
L’amore in questo lavoro ha un orizzonte più ampio. Scruta il rapporto tra uomo e natura. La società seduta sulle problematiche della salvaguardia del pianeta è convinta di avere tempo, immobile nel suo convincimento di immortalità. La sua posizione è statica (SEDIA). La natura invece, vive la morte come processo di vita e nuova rigenerazione. Il nido è una costruzione di sublime architettura che nel recupero di pagliuzze, di rami secchi, di foglie crea la culla del nuovo divenire. L’uovo è rinascita.
MORTE della società. VITA della natura che comunque si riprende i suoi spazi vitali, morendo e rinascendo perché la morte, come la vita fanno parte del divenire.
Rassegna a cura di Lea Contestabile- Antonio Gasbarrini
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